Il lato magico del tavolo verde

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Veröffentlich am: 12.08.2025, 14:08 Uhr
Nel mondo del gioco d’azzardo, logica e probabilità sembrano avere un posto centrale, ma in realtà, accanto alle leggi matematiche, convive un universo di credenze, riti e gesti scaramantici. Per molti giocatori, la fortuna non è solo un concetto astratto, ma qualcosa che si può attirare, proteggere o persino spaventare via con il comportamento giusto. Un sondaggio condotto nel 2022 dall’European Gaming Observatory su un campione di 4.500 frequentatori di casinò ***** ha rivelato che il 58% di loro ammette di avere almeno un rituale personale prima di iniziare a giocare, e il 37% porta con sé un oggetto considerato portafortuna.

Le forme di superstizione variano da Paese a Paese. In Italia, il numero 13 è tradizionalmente considerato favorevole al gioco, mentre in molti contesti anglosassoni è visto come sfortunato. A Macao, i numeri con l’8, associati alla prosperità nella cultura cinese, sono così ricercati che, secondo dati ufficiali del 2019, i tavoli numerati con questa cifra hanno avuto in media il 12% di giocate in più rispetto agli altri. In contrasto, il numero 4, legato nella lingua cinese a una parola che suona come “morte”, è spesso evitato al punto che in alcune sale da gioco le postazioni con quel numero semplicemente non esistono.

I rituali personali possono essere minimi o elaborati. Alcuni giocatori di roulette, ad esempio, attendono sempre un certo numero di giri prima di puntare, convinti che il momento “giusto” arrivi dopo una sequenza precisa. Nei tornei di poker professionistico, non è raro vedere campioni con abiti o accessori ricorrenti: un’analisi del World Series of Poker del 2021 ha rilevato che il 22% dei partecipanti indossava lo stesso cappellino o maglietta già utilizzati in vittorie precedenti.

Anche il contatto fisico è parte di molte superstizioni. In alcune sale di Las Vegas, i dealer riferiscono che circa 1 giocatore su 5 tocca le fiches tre volte prima di piazzarle, come gesto scaramantico. In Giappone, invece, è diffusa la credenza che soffiare leggermente sui dadi prima del lancio possa “riscaldarli” e portare fortuna, un gesto immortalato anche in numerosi film e spot pubblicitari.

Curiosamente, la psicologia ha trovato spiegazioni per queste abitudini. Secondo un articolo pubblicato nel 2018 sulla rivista Cognitive Science, i rituali scaramantici riducono i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, e aumentano la percezione di controllo, anche in contesti puramente casuali. Ciò significa che, pur non influenzando il risultato, queste pratiche migliorano il comfort emotivo del giocatore, spingendolo a prolungare la sessione di gioco.

Le superstizioni non si limitano agli individui: anche i casinò vi partecipano, adattando l’offerta per rispettare le credenze locali. Alcune sale di Singapore, ad esempio, aprono ufficialmente solo in date considerate propizie secondo il calendario lunare, registrando in quelle giornate picchi di affluenza superiori del 40% rispetto alla media mensile.

Il gioco d’azzardo, quindi, non vive solo di probabilità e numeri, ma anche di simboli e gesti che attraversano culture e generazioni. È un territorio dove la razionalità cede spesso il passo alla magia personale, e dove il portafortuna in tasca può valere, per chi gioca, più di qualsiasi calcolo statistico.

Zuletzt bearbeitet am: 12.08.2025 14:08 Uhr.

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