briantim
Angemeldet seit: 07.10.2021
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Nel mondo dei *****, la logica matematica e le probabilità sembrerebbero regnare sovrane, eppure l’universo del gioco è permeato di superstizioni e rituali che spesso sfidano ogni ragione. Secondo un sondaggio condotto dalla Gambling Research Exchange Ontario nel 2020, oltre il 60% dei giocatori abituali dichiara di avere almeno un portafortuna o una pratica scaramantica da seguire prima o durante le scommesse.
Uno degli oggetti più diffusi è il classico amuleto. Dai dadi rossi conservati in tasca alle monete “fortunate” passate di generazione in generazione, ogni giocatore ha una storia legata al proprio talismano. A Las Vegas, alcuni rivenditori di souvenir vendono mazzi di carte usati in veri casinò, etichettati come “lucky deck”, con un prezzo fino al 300% superiore rispetto a un mazzo standard.
I rituali personali non sono da meno. Molti giocatori di roulette, ad esempio, scelgono sempre lo stesso posto al tavolo o scommettono su numeri che rappresentano date importanti. Uno studio dell’Università di Plymouth ha rilevato che i giocatori che seguono un rituale pre-partita mostrano una maggiore fiducia nelle proprie possibilità, anche se statisticamente le probabilità restano invariate.
Esistono anche superstizioni “negative”, ossia comportamenti da evitare. In numerose culture asiatiche, il numero 4 è considerato sfortunato perché in alcune lingue la sua pronuncia è simile alla parola “morte”. Nei casinò di Macao e Singapore, molti piani o tavoli numerati 4 sono semplicemente assenti. In Occidente, al contrario, è il 13 a essere bandito: alcuni hotel-casinò di Las Vegas non hanno il 13º piano negli ascensori, per non disturbare i clienti più superstiziosi.
Alcune credenze hanno persino influenzato il design e la gestione delle sale da gioco. A Monte Carlo, ad esempio, per decenni si è evitato di cambiare i tappeti dei tavoli in periodi di alta vincita, temendo che questo potesse “rompere” la fortuna della casa.
Un aspetto curioso è come i superstiziosi interpretino le vincite e le perdite. Molti vedono una piccola vittoria iniziale come “un segno” che la serata sarà favorevole, mentre una perdita precoce può essere letta come un avvertimento a ritirarsi — anche se la matematica del gioco non cambia. Questo è un esempio del cosiddetto bias di conferma, fenomeno psicologico in cui si cercano solo prove a sostegno delle proprie convinzioni.
Nonostante la razionalità dica il contrario, superstizioni e miti sopravvivono perché offrono al giocatore una sensazione di controllo in un ambiente dominato dal caso. Come dimostrano le ricerche del 2018 dell’Università di Helsinki, l’adozione di un rituale riduce i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, migliorando temporaneamente il benessere emotivo.
In definitiva, il casinò non è solo un luogo di numeri e probabilità, ma anche un palcoscenico per credenze personali, simboli e gesti che, veri o meno, rendono l’esperienza di gioco più intensa e carica di significato.
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