Perché il sale versato era visto come un cattivo presagio

AutorNachricht
Veröffentlich am: 05.09.2025, 09:24 Uhr
Nelle culture europee il sale ha avuto un valore simbolico che andava oltre il semplice uso alimentare. Considerato per secoli un bene prezioso — al punto che il termine “salario” deriva proprio dal compenso in sale dato ai soldati romani — questo elemento era visto come legame tra vita, prosperità e sacralità. Quando un contenitore di sale si rovesciava accidentalmente, l’evento assumeva subito un significato negativo, trasformandosi in presagio di discordia, malattia o morte. Non a caso, cronache del XVI secolo raccontano che famiglie intere interrompevano i pasti per timore dopo un incidente simile. Alcuni storici paragonano questa percezione alla tensione dell’azzardo, dove un piccolo gesto imprevedibile può cambiare il destino come in un casino ***** o davanti a delle slot.

Uno studio dell’Università di Vienna del 2017 ha dimostrato che oltre il 70% delle fonti folkloriche raccolte in area europea associa il sale versato a litigi imminenti. Nel famoso affresco dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, Giuda Iscariota viene raffigurato proprio con un contenitore di sale rovesciato davanti, segno visivo di tradimento e sventura. Non era dunque solo superstizione popolare, ma anche un codice iconografico riconosciuto nelle arti e nelle religioni.

Le testimonianze moderne sui social confermano la persistenza di questa credenza. Su TikTok un video del 2022, in cui una ragazza versa per errore il sale e subito ne getta un pizzico dietro la spalla sinistra “per scacciare la sfortuna”, ha superato i 3 milioni di visualizzazioni. Nei commenti, centinaia di utenti raccontano storie simili: “Mia nonna mi ha sempre detto che se cade il sale, litigherò con qualcuno in famiglia entro 24 ore”. Queste reazioni mostrano che, pur vivendo in un’epoca tecnologica, l’uomo conserva ancora schemi simbolici profondi.

Gli esperti di antropologia culturale spiegano che il sale, essendo raro e costoso in passato, veniva trattato come bene sacro. Sprecarlo equivaleva a mancare di rispetto alle forze divine che lo avevano donato. In epoca medievale il suo prezzo era talmente alto che nelle città italiane si registrarono rivolte quando aumentava anche solo del 10%. La paura di versarlo era dunque radicata anche in un contesto economico concreto: ogni granello caduto rappresentava perdita reale.

Secondo i dati raccolti dall’Archivio delle Tradizioni Popolari Italiane, almeno 18 proverbi regionali fanno riferimento al sale come presagio. In Emilia si diceva “sale caduto, nemico venuto”, mentre in Sicilia “u sali cadutu porta duluri”. Questa diffusione capillare conferma che il simbolismo negativo non era confinato a un’area ristretta, ma abbracciava l’intero continente.

Oggi la scienza ha eliminato ogni legame causale tra un pugno di sale versato e la sfortuna. Tuttavia, la tradizione resta viva, soprattutto nei rituali domestici. Psicologi sociali osservano che compiere il gesto di gettare il sale dietro la spalla dopo un incidente rappresenta un meccanismo di rassicurazione: un piccolo rito che aiuta a ridurre l’ansia dell’imprevisto. Così, tra superstizione e realtà storica, il sale continua a incarnare la fragilità del destino, un semplice condimento trasformato in simbolo universale di presagio.

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